Opera di Heinrich Heine, originariamente pubblicata in francese con il titolo
Sulla Germania, nel 1834, sulla "Revue des deux Mondes". L'anno seguente
apparve l'edizione tedesca, ampiamente censurata dall'editore; solo nel 1852 fu
data alle stampe un'edizione completa. L'opera si propone come replica agli
scritti di M.me de Staël e tenta di offrire un quadro realistico della
situazione della letteratura e del pensiero tedeschi dopo la nascita del
movimento romantico. Criticando l'eccessivo entusiasmo delle nuove generazioni
di scrittori per lo spiritualismo cristiano medioevale, Heine esalta piuttosto
l'opera di Lutero, Spinoza, Fichte, Hegel, Goethe, ai quali, al contrario,
spetta il merito di aver liberato l'uomo dall'ascetismo cristiano.